STEP #04 - LE CITAZIONI

La letteratura è ricca di riferimenti e citazioni sulla città di Luni. Infatti tanti sono stati i poeti, scrittori e letterati che hanno saputo apprezzare le bellezze di questa terra, soggiorndandovi o visitandola occasionalmente. 

1. SATURARUM LIBER
Un primo esempio può essere riscontrato nella letteratura Latina. Già lo scrittore satirico Aulo Persio Flacco invita a visitare l'antica Luna.


"... Per me ora la spiaggia ligure è tiepida
e passo l'inverno lungo il mio mare,
dove gli scogli formano un lungo argine
e la spiaggia si interna in un seno profondo. 
<<Conoscete il porto di Luni
- ne vale la pena- o cittadini>>"

(Saturarum liber, A. Persi Flacci, Classical Texts, Oxford, 1988)

Il poeta celebra nelle sue satire il famoso porto di Luni, che rese la colonia di grande importanza strategica e che al tempo era conosciuto in tutto l'impero romano. 




2. LA DIVINA COMMEDIA
Anche il sommo poeta cita nei suoi versi l'antica città di Luni. Dapprima nell'Inferno e poi nel Paradiso. 

"Se tu riguardi Luni e Orbisaglia
come sono ite, e come se ne vanno
di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia,
udir come le schiatte si disfanno
non ti parrà nova cosa né forte,
poscia che le cittadi termine hanno.
Le vostre cose tutte hanno lor morte,
sì come voi; ma celasi in alcuna

che dura molto, e le vite son corte. "

Par.XVI, 73-81 

Nella terza cantica Dante Alighieri si confronta con il proprio avo, Cacciaguida, riguardo la decadenza morale di Firenze e porta come esempio dell'esistenza effimera e precaria dei beni terreni la ormai distrutta Luni. 


3. TUTTE LE POESIE 
Ovviamente non potevano mancare le citazioni del più famoso poeta ortonovese, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, che vi trascorse gran parte della propria vita. I paesaggi, le persone e i ricordi della terra lunense fanno da sfondo a tutte le sue opere e ad esse rimarrà sempre fortemente legato. 

"Le case rosse, gialle, verdoline, s'accerchiano, sulla spiaggia: gli olivi dietro, dalla pendice, s'allungano sopra i tetti, s'affacciano tra casa e casa, guardano entro le finestre: sfumature d'argento grigio sopra un vano d'azzurro cupo, mentre l'ombra dei rami, disegna d'un grigio ricamo la facciata che riscintilla battuta dal sole. A manca, sulla punta, tra grandi macchie d'arbusti verdi che salgono, rampicandosi dal mare su lastroni di basalto, un ceppo di torre antica: un merlo, un muro grigio... Più sopra, una piccola chiesa gialla e rossa, col campanile giallo e rosso, riposa giù nella pace dell' oliveto."
(Lettere di crociera, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi)

In questo estratto da "Lettere di crociera" Ceccardi descrive il borgo di Ortonovo che diede i natali alla madre. Il poeta si concentra in particolare sui colori, le piante, le ombre e gli edifici che lo caratterizzano. 



Dalla raccolta "Sonetti e Poemi": 

LUNI
"Poi che dischiuse un impeto sonoro
 di scuri a le romane aste la via,
 candida da georgico lavoro
 Luni sul Macra sinuoso uscia.


Dietro il carro di Bacco e il giovin coro
Il popolo ne la pioggia solatia, danzando, 
a l’autunnal quiete d’oro 
i dolci amor a Iperion offria.

Ma quando tra ‘l plebeo tedio mortale
S’affacciò Cristo a lacrimar sul mondo, 
un ribollir impetuoso d’acque


Luni travolse: quella immota giacque 
Coi templi, i riti, il popolo giocondo,
del fiumane l’azzurra ombra vocale"

(Sonetti e poemi, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Società Editrice Ligure Apuana, Empoli, 1910)

In questa poesia Ceccardi celebra Luni, i marmi e l'antico spendore per poi raccontare la storica innondazione che devastò la città. 



4. ALCYONE
Anche Gabriele D'Annunzio dedica una delle sue liriche alla terra della Luna.


"Dal Capo Corvo ricco di viburni
i pini vedess’io della Palmaria
che col lutto de’ marmi suoi notturni
sta solitaria!

Potess’io sostenerti nella mano,
terra di Luni, come un vaso etrusco!
In te amo il divin marmo apuano,
l’umile rusco;

amo la tua materia prometèa,
la sabbia delle tue selve aromali,
l’aquila dei tuoi picchi, la ninfea
de’ tuoi canali.

Potesse l’arte mia, da Val di Serchio
a Val di Magra e per le Pànie al Vara
e al Golfo, tutta stringerti in un cerchio
con l’alpe a gara!"

(Il commiato, in Alcyone, Ricciardi Editore, Milano)




In Alcyone, D'Annunzio dà particolare enfasi alla descrizione delle cose che caratterizzano Luni: i vibruni, i pini, il marmo di carrara, la sabbia, i boschi, le montagne...


5. POESIE DISPERSE
Infine anche Eugenio Montale celebra le rovine di Luni e in particolare si dedica a un ritratto al poeta Ceccardi che lui stesso definirà come il padre dei cantori della Liguria. 


"Sotto quest’umido arco dormì talora Ceccardo.
Partì come merciaio di Lunigiana
lasciandosi macerie a tergo.
Si piacque d’ombre di pioppi, di fiori di cardo.
Lui non recava gingilli: soltanto un tremulo verso
portò alla gente lontana
e il meraviglioso suo gergo.
Andò per gran cammino. Finché cadde riverso."

(Tutte le poesie, Eugenio Montale, Mondadori, Milano, 1984)


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