STEP #11.1 - LA TASSONOMIA DELLA COSA

BREVE EVOLUZIONE DELLA BOTTIGLIA DI VINO 




Gli antenati della odierna bottiglia sono piccoli recipienti di vetro, modellati su nucleo friabile, risalenti ai tempi delle prime popolazioni della Mesopotamia e dell’Antico Egitto. Attorno al 35° secolo a.C. si avvolgevano filamenti di vetro fuso attorno a sacchetti riempiti di sabbia o terriccio bagnato, ottenendo così piccole bottigliette molto fragili usate soprattutto per contenere unguenti e profumi da donare ai defunti che si apprestavano a compiere il loro viaggio verso l’aldilà.

 Questo tipo di lavorazione rimase l’unica conosciuta fino a quando un vetraio libanese, circa nel I° secolo a.C. inventò la produzione del vetro soffiato, utilizzando un tubo per soffiare all’interno di una piccola quantità di vetro fuso. Questo tipo di lavorazione, sicuramente più veloce e semplice, fece sì che gli oggetti in vetro non fossero più solo di lusso ma impiegati in innumerevoli utilizzi, tra cui la conservazione del vino.
Grazie al dominio romano, questa tecnica di lavorazione di diffuse rapidamente in tutto l’impero, per cui le bottiglie, forgiate essenzialmente in due sole forme ( a sezione rettangolare o cilindrica con uno o più manici ), si affiancarono ai tradizionali metodi di conservazione del vino tipici delle civiltà romane e greche. Prima del vetro infatti, le anfore e i vasi di terracotta venivano usati per contenere il vino e trasportalo anche sulle navi. Avevano diverse forme ma erano caratterizzate dall’avere dimensioni ragguardevoli proprio per l’utilizzo tipicamente conviviale del vino . Ad esempio il “krater” era un vaso che nell’Antica Grecia veniva usato per mescolare vino e acqua proprio nei bacchetti. 



Con l’inizio del Medioevo l’arte del vetro si sviluppa in Grecia e in Turchia per poi diventare un vero e proprio monopolio della Serenissima di Venezia.
In Europa invece iniziò a diffondersi il vetro cavo, particolarmente in Francia, Belgio e Germania dove le bottiglie mantengono la tradizionale forma a corpo sferico e collo lungo. Tuttavia questo tipo di bottiglia non è adatto al trasporto, in quanto troppo fragile e di difficile impilaggio.
Il principale sviluppo dal punto divista tecnologico si h a partire dal 1600 quando in Inghilterra nasce la vera “bottiglia di vino”. Sir Kenelm Digby realizzò una bottiglia composta da vetro forte mantenendo la struttura tondeggiante ma con una base rientrante in modo da dare stabilità e ponendo attorno all’imboccatura del collo un anello di rinforzo. Successivamente il corpo si allungò a discapito del collo che corto. Ma la vera rivoluzione fu introdotta grazie a Re Giacomo I che, obbligando ad utilizzare il carbone come combustibile al posto della legna per salvaguardare le foreste del regno, contribuì alla robustezza delle bottiglie inglesi. Al tempo queste ultime venivano ancora lavorate però a mano, spesso differivano per capacità, ed erano caratterizzate da un timbro che indicava ne indicava il proprietario o l’annata, tuttavia si diffusero rapidamente in Europa, e in particolare, in Francia, l’arrivo di tali bottiglie coincise con le prime produzioni di Champagne e la sperimentazione di nuove forme più resistenti e adatte a diverse tipologie di vino ( bottiglia chamapgnotta, bordolese, borgognotta …).

Infine, con l’avvento dell’industria la bottiglia divenne definitivamente un bene di consumo di massa, abbassando i costi della produzione, ma anche ponendo fine a tutte le problematiche di forma standardizzando la capacità, il peso, il formato e il colore e avvicinandola sempre di più a quella che conosciamo oggi. 

Botti di vino

Vetro soffiato

Bottiglia Speyer, la più antica bottiglia di vino conservata intatta 

  • CLASSIFICAZIONE PER FORMA

La forma della bottiglia di vino è fondamentale per la conservazione delle diverse produzioni vinicole.


Bottiglia Bordolese
La bottiglia bordolese, originaria della zona di Bordeaux, è la bottiglia più diffusa in commercio. Scusa per i vini rossi, trasparente o verde chiaro per i bianchi, aiuta la separazione di eventuali fondi accumulati nella bottiglia durante l’affinamento.

Bottiglia Bordolese a spalla alta
La Bordolese a spalla alta deriva dalla Bordolese standard ed è un’evoluzione estetica di maggior eleganza, utilizzata principalmente per i passiti.

Bottiglia Champagnotta
La bottiglia Champagnotta viene usata soprattutto per spumanti metodo classico o Champagne. Il vetro è di spessore maggiore in modo da resistere meglio alla pressione delle “bollicine”.

Bottiglia Champagne Cuvée
La cosiddetta Champagne Cuvée è variante della precedente, con base più allargata e collo più lungo. È più difficilmente impilabile ma risulta più elegante e più maneggevole durante il servizio.

Bottiglia Renana o Alsaziana
La bottiglia Renana o Alsaziana, dall’area vinicola del Reno, è ideale per la conservazione di vini bianchi. Questa bottiglia si presenta con una forma cilindro-conica maggiormente allungata e affusolata, dal momento che i vini che deve ospitare raramente presentano sedimenti.

Bottiglia Marsalese

La bottiglia Marsalese è la bottiglia utilizzata per la conservazione del Marsala. Il vetro è marrone scuro o nero e la forma ricorda quella tradizionale dei vini fortificati.

Bottiglia Albeisa
L’Albeisa è una bottiglia scura usata generalmente per la conservazione di vini rossi del Piemonte. Deriva come impostazione dalla bottiglia tradizionalmente usata in Borgogna. 

Bottiglia Borgognotta
La bottiglia Borgognotta, di colore verde, era in origine utilizzata per la conservazione dei grandi vini della Borgogna. Caratterizzata da una forma cilindro-conica, viene utilizzata indifferentemente per vini bianchi e rossi.

Bottiglia Bocksbeutel o Pulcianella
La bottiglia Bocksbeutel o Pulcianella, come viene chiamata in Italia, ha forma panciuta e di colore verde. Poco diffusa, è usata per i vini rossi della Franconia o per alcuni fini frizzanti Portoghesi.

Bottiglia da Porto
La classica forma della bottiglia da Porto, usata generalmente per vini liquorosi iberici come il Porto o lo Sherry, si presenta spesso con diverse tonalità di verde o marrone.

Bottiglia ad Anfora
E' utilizzata generalmente in Francia per l’imbottigliamento dei vini della Provenza. In Italia è diventata simbolo del Verdicchio.

Fiasco
Non è una vera e propria bottiglia di vino come si intende oggi. È un contenitore in vetro sottile trasparente o verde di forma quasi sferica e collo allungato che vinee rivestito nella parte inferiore da paglia intrecciata per proteggerlo degli urti. Utilizzato particolarmente per il vino Chianti e per i vini toscani, il fiasco rimanda a un concetto di vino più rustico e di uso popolare. 

  • CLASSIFICAZIONE PER COLORE 


Così come per la forma, anche la scelta del colore della bottiglia di vino ha un'importanza fondamentale per la conservazione del prodotto. La scelta della bottiglia da utilizzare per il vino non è un questione puramente estetica, ma è di fondamentale importanza. Il colore ha essenzialmente la funzione di filtro per la luce, che può modificare le caratteristiche del vino. Quindi i vini che vengono consumati a breve o solitamente i vini bianchi possono essere imbottigliati anche in vetri più chiari, mentre quelli che prevedono lunghi tempi di invecchiamento e i rossi, più sensibili alla luce, prevedono bottiglie più scure. 


  • CLASSIFICAZIONE PER DIMENSIONE

La classica quantità di vino contenuta in una bottiglia è 0.75 litri.
Esistono però bottiglie con diverse capacità, dalle più piccole alle più grandi. I formati più grandi contengono vini per le grandi occasioni, più pregiati e solitamente champagne per cui sono ambiti dai collezionisti di tutto il mondo e portano il nome dei grandi re della storia. 

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Fonti:

https://blog.vino75.com/2018/08/14/la-storia-della-bordolese-e-le-differenti/
http://www.coppiere.it/2014/11/nomi-delle-bottiglie-vino-dalla-regina-giovanna-sommo-sacerdote-melchizedech-facciamo-po-ordine/
https://fondazionebanfi.it/it/museo-vetro-bottiglia/
https://www.tigulliovino.it/dettaglio_articolo.php?idArticolo=7450
https://www.quattrocalici.it/conoscere-il-vino/forma-bottiglie-vino/







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